Il sogno di una lingua universale: l’IA sfida la Torre di Babele, di Giovanni Maria Flick

Nel torpore mediatico del prossimo ferragosto e della sua attenzione enfatica per vicende più nuove e “interessanti” del mostro di Lochness – in assenza di notizie drammatiche sulla geopolitica e la guerra – rischiano di passare inosservate alcune novità interessanti. Mi riferisco in particolare a due stimolanti indicazioni sulla incessante e travolgente applicazione della intelligenza […]
Un centro all’uomo e al diritto, di Barbara L. Boschetti

La rivoluzione digitale è, anche, una rivoluzione spaziale. Trasforma radicalmente i luoghi in cui viviamo e il modo in cui li viviamo. Muta le forme di tutto ciò che nello spazio prende, appunto, forma – natura e città, uomo e società, economia, democrazia e diritto – al punto da farci smarrire la nozione stessa di […]
ChatGPT fa male al cervello? I sorprendenti risultati di uno studio del MIT di Boston sul «debito cognitivo», di Federico Fubini

Più conformisti, dissociati dalle nostre stesse idee, meno capaci di pensare in modo autonomo e soprattutto meno capaci di apprendere. L’intelligenza artificiale ci rende stupidi? È una domanda legittima dopo la pubblicazione (preliminare) di un nuovo studio sperimentale del Media Lab del Massachusetts Institute of Technology sugli effetti dei «large language models». Il titolo del paper […]
Il video che chiude un’epoca, di Michele Kettmaier

Figure, l’azienda del miliardario Brett Adcock e tra le società di robotica più innovative del pianeta, ha pubblicato poche ore fa un nuovo video: protagonista Helix, il suo umanoide di punta, intento a smistare pacchi con una precisione silenziosa e meccanica e qualche errore umano. Il video dura poco più di un’ora. Una scelta precisa, […]
Il pericolo non è che la AI diventi come noi. Il pericolo è che noi diventiamo come la AI, di Michele Kettmaier

Non basta dire che l’intelligenza artificiale sta cambiando tutto. Lo si ripete ovunque, ma quasi sempre senza sapere cosa vuol dire davvero. Cambia perché costringe a rimettere in discussione i criteri stessi di realtà, non solo i modelli economici o produttivi. Cambia perché introduce un agente non biologico dentro l’arena delle decisioni, della parola, dell’immaginazione. […]