Gli ultimi anni della vita sociopolitica della città di Foggia sono stati molto travagliati, non
solo per difetto di chi si è assunto il dovere dell’amministrazione della “cosa pubblica”, ma
anche, e forse di più, per una mancanza, diffusa e collettiva, per cui ciascuno ha la sua
parte di responsabilità: quella di un’attenzione, un interesse e una partecipazione dal
basso, a partire, cioè, dalla propria prospettiva, quella di cittadino formato e consapevole.
Ci si è resi conto, insomma, che una delle urgenze per la nostra città è quella di risvegliare
il bisogno di una formazione politica della coscienza.
In questo impegno, anche la Chiesa è chiamata a dare il suo contributo, proponendo, con
l’ausilio del circuito Cercasi un fine, di rispondere ad un appello da cui, in un territorio
come il nostro, non è possibile sottrarsi: «Tutti i cristiani devono prendere coscienza della
propria speciale vocazione, sviluppando in se stessi il senso della responsabilità e la
dedizione al bene comune» (GS, n.75).
Alla luce di questa vocazione ecclesiale, si propone un cammino di quattro appuntamenti
volti a introdurci a quelle parole – politica, partecipazione, legalità, solidarietà – che
riteniamo essere solo “fondamentali” per cominciare a pensare e desiderare eventuali
percorsi futuri.
FINALITA’ E METODOLOGIA DEGLI INCONTRI
Ciò che manca ai miei figlioli è dunque solo questo:
il dominio sulla parola.
Sulla parola altrui per afferrarne l’intima essenza e i confini precisi,
sulla propria perché esprima senza sforzo
e senza tradimenti le infinite ricchezze che la mente racchiude.
don Lorenzo Milani
La finalità delle nostre Scuole è quella di educare all’impegno sociale e politico nel quadro delle
scienze umane, dei valori fondanti della Costituzione della Repubblica italiana e del Magistero
Sociale della Chiesa.
La metodologia seguita è quella seminariale: ogni sessione è di tre ore, dove la prima ora è
affidata al docente, la seconda a piccoli gruppi e la terza nuovamente in assemblea. Riteniamo
molto importante il momento dei piccoli gruppi: essi vanno formati spontaneamente e casualmente,
non superano il numero di 6-7 persone.
Al loro interno si tratta di avviare una discussione in
maniera semplice e spontanea sui temi affrontati dal relatore (che eventualmente può offrire una
piccola traccia). Intendiamo così seguire il metodo di Lorenzo Milani, che privilegiava
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l’apprendimento di parole e concetti, in piccoli gruppi dove tutti si potevano esprimere. Quando si
ritorna in assemblea si continua il confronto con il relatore, magari citando qualche punto del lavoro
in gruppo, senza comunque fare delle relazioni dettagliate, ma solo semplici riferimenti per
riavviare la discussione con il relatore; nel terzo momento si prevedono anche domande e
osservazioni al relatore.
PROGRAMMA
Politica
don Rocco D’Ambrosio – docente di filosofia politica PUG-Roma
Sabato 10 febbraio 2024
Partecipazione
Saverio Di Liso – docente di filosofia FTP-Bari
Sabato 9 marzo 2024
Legalità
Maria Teresa Coratella – avvocata
Sabato 6 aprile 2024
Solidarietà
Giuseppe La Porta – docente di filosofia e storia
Sabato 11 maggio 2024
PER INFORMAZIONI
Rivolgersi a:
don Michele Caputo: 338.7241588
Roberto La Vanna: scuolapolfoggia@cercasiunfine.it
SEDE DEGLI INCONTRI
Tutti gli incontri si terranno di sabato, dalle ore 16,30 alle ore 19,30, presso il salone della parrocchia “San Ciro” in via Settembrini, 21 a Foggia.
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La partecipazione è aperta a tutti.
ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
E CREDITI FORMATIVI
Il percorso si inserisce nel circuito di scuole promosse dall’Associazione Cercasi un fine; il direttore
scientifico è il prof. rev. Rocco D’Ambrosio, ordinario di Filosofia Politica della Pontificia Università
Gregoriana di Roma.
Al termine del percorso formativo sarà consegnato il relativo attestato di partecipazione a chi avrà
frequentato almeno il 70% degli incontri. A domanda, potrà essere consegnata l’attestazione utile alla
richiesta di riconoscimento di crediti formativi, da presentarsi alla personale facoltà universitaria o scuola superiore.Ciò che manca ai miei figlioli è dunque solo questo:
il dominio sulla parola.
Sulla parola altrui per afferrarne l’intima essenza e i confini precisi,
sulla propria perché esprima senza sforzo
e senza tradimenti le infinite ricchezze che la mente racchiude.
don Lorenzo Milani