Premetto: non capisco molto di sport. Non lo seguo con passione perché probabilmente non mi immedesimo.. Ma comprendo la dedizione, la fatica, la sfida, il sacrificio per arrivare ai vertici.
E quando un ragazzo come Jannik Sinner, giovane, pulito, educato, diventa il numero uno al mondo, sono felice. Davvero.
L’Italia lo celebra. I giornali lo trasformano in un eroe nazionale. Lo osanniamo come se quella vittoria fosse nostra. Quando in realtà è tutta sua e di chi lo aiutato ad arrivare dove è arrivato.
Ma poi qualcosa mi si contorce dentro.
Perché osanniamo con giusto orgoglio un ragazzo che ha vinto sul campo da gioco…e ignoriamo o addirittura attacchiamo una donna che prova a cambiare il mondo con la stessa passione, la stessa fatica, lo stesso coraggio? Non è forse anche lei un orgoglio italiano?
A Sinner la gloria. A Francesca Albanese il silenzio, l’isolamento, le sanzioni.
Lei che, come relatrice ONU, denuncia un genocidio. Lei che mette in discussione i potenti. Che rischia. Che non chiude gli occhi. Che non scende a compromessi.
Non è un attacco a Sinner , badate bene, a lui vanno i miei sinceri complimenti.
È un appello per dare onore anche a chi difende i diritti, la giustizia, la verità.
Perché non c’è coppa, non c’è podio, per chi lotta dalla parte giusta della Storia.
E allora: complimenti a Sinner. Ma i nostri onori vanno a Francesca Albanese. E a tutti quelli che ogni giorno combattono non per vincere… ma per cambiare.
Barbara Schiavulli [giornalista di guerra, saggista, direttrice di Radio Bullets]