Esiste una longeva “pandemia” (più del Covid) che miete vittime ogni giorno (3 al dì e 2000 feriti), in maniera costante, silenziosa, straziante: quella delle morti sul lavoro. “L’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro – afferma il presidente Mattarella, nella 73° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro – sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare lavoratori. Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure”.
Oggi l’attività economica ha un unico motore, la “massimizzazione dell’utilità” per cui la struttura dei bisogni viene appiattita su un unico bisogno, quello di utilità. Il sistema economico non è più concepito per il soddisfacimento dei vari bisogni umani, ma fondamentalmente per arricchirsi e questa mentalità pervade, corrompe e snatura diversi settori della comunità politica: è qui la perversa sinergia tra settori politici e settori economici.
Ovunque ci sono imprese che hanno fatto scelte mature e responsabili, per un globale sano. Dobbiamo conoscerle, imitarle, promuoverle. Anche in memoria di chi ha pagato con la vita, a causa di ciò che sano non è.
Fonte: Globalist syndication, 8 ottobre 2023
https://www.globalist.it/economy/2023/10/08/morti-sul-lavoro-uscire-dalla-logica-del-profitto-e-dellarricchimento-e-possibile/amp/