Un mondo nel mondo narrato, di A. Donatella Rega

Stringiamoci fra noi brave persone” è una frase attribuita ad Otto Frank appena ebbe capito la gravità di quello che stava succedendo in Germania con l’avvento del nazismo.
Questa frase mi è venuta spesso in mente da qualche anno a questa parte. Forse da quando. Vittorio Arrigoni ci lasciò il suo messaggio: “Restiamo umani” che ho visto fin troppo velocemente risultare inadeguato agli avvenimenti ed alle narrazioni che stanno lacerando il mondo, tanto che si sarebbe detto piuttosto “torniamo umani”. Ma ora potremmo dire soltanto restiamo uniti, stringiamoci fra noi brave persone finché questa bufera non passi. Abbracciamoci affettuosamente nelle nostre famiglie e con tutte le persone cui vogliamo bene.

Un abbraccio forte a Francisco un neolaureato che presto porterà qui i figli dal Congo in guerra civile da quasi “sempre. Li porterà qui per metterli al sicuro. Lo guardavo con un sentimento indescrivibile… pensando a quando i suoi bambini saranno qui, andranno a scuola qui in mezzo a gente che per la loro pelle nera e per le loro abitudini potrebbe sputargli in faccia, come è avvenuto a Gioia del Colle, non Torino, non Milano, non Verona, pochi mesi fa. Che degrado umano! Non quello di Francisco e dei suoi figli, il nostro! E la gente che sarà accogliente con loro si sentirà buona, particolarmente buona, senza sapere che invece sta facendo una cosa normale. Sono nostri fratelli, siamo fratelli e forse addirittura non meritiamo i loro sguardi pieni di speranza e di tristezza. La tristezza che è ormai anche nei nostri occhi.
Stringiamoci fra noi, lo penso in specie da quando ho sentito qui, in mezzo alle case di campagna dove abito, cantare, anzi urlare “Faccetta nera”, “Allarmi siam fascisti” e minacce di stare attenti perché “Italiani! siamo tornati!” da un gruppo di giovinastri arroganti.
Troppi segnali, troppe stupidaggini e macchiette da show comico dai palchi dei comizi e dagli alti scranni dei parlamenti.
Cosa vogliono fare di noi? Qual è il progetto scellerato che stanno attuando prendendosi gioco di noi e vendendo moralismo spicciolo da cattedre di immoralità?
Prendersi tutti e tre i poteri dello Stato: legislativo, giudiziario ed esecutivo. Tenerli in un solo direttivo e forse in una sola persona.
Al tempo stesso il finanziamento e l’incoraggiamento per raggiungere questo obiettivo viene da chi ha in mano grandi quantità di denaro ed anche armi, e non vede l’ora che tutte le democrazie del mondo siano rovesciate. O almeno rese sempre più inutili.
Mentana manda in onda i sondaggi del lunedì, ma sono validi i sondaggi di opinione se l’opinione viene manipolata? Me lo chiederei. Di che sondaggi parliamo? Sono studi di marketing piuttosto, per capire quanto è riuscita la campagna pubblicitaria. Pugni di mosche in mano ai potenti che a ben altro mirano. Pugni di mosche in mano ai cittadini le cui condizioni sostanzialmente non cambiano se non in peggio. Mercato di speranze o di illusioni promesse a parole, mentre la realtà, a ben guardarla, giorno per giorno promette ben altro che pace e benessere.
Questi i germogli dell’albero di fico di evangelica memoria che preannunciano gli avvenimenti futuri se ce ne accorgiamo, come esortava a fare quel rivoluzionario di Gesù.
Il Vangelo! Altro testo ignorato in nome di una purezza teologica che nemmeno i farisei che lo crocifissero si arrogavano.
Ogni domenica a messa, chi ancora ci va recita “finchè si compia la beata speranza”. Quanto vorrei che fosse vicina questa beata speranza!
Il male ha pervaso la Terra e la tiene in una morsa feroce.
Stringiamoci fra noi brave persone ed aspettiamo che la bufera passi, che gli arroganti costruttori di menzogne e, lo vediamo bene, anche di morte, si distruggano tra loro, perché lo faranno, il diavolo è un malpagatore.
Parliamo di patria. La nostra patria è sì casa nostra, ma soprattutto la Terra intera e in fin dei conti anche una patria celeste cui i padroni del mondo non credono, perché quando parlano di dio parlano del loro dio, cioè di satana, lo si può affermare almeno per proprietà transitiva, perché sempre quel Cristo di cui mentendo si dichiarano seguaci disse che non si possono servire due padroni. O si serve Dio o il denaro.
Invece è proprio quella patria nostra, quella dei giusti, il cielo, o il bene per chi esita a credere, la patria per cui, se ci sarà chiesto, sarà dolce lottare o finire i nostri giorni, sempre stretti tra noi.
La Storia umana ha attraversato altri periodi bui, bisogna trarne insegnamento e guardare già oltre.

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