Papa Leone XIV, di Alberto Bobbio

Donald Trump si è affrettato ad abbracciarlo. Ma Robert Francis Prevost, Papa Leone XIV, è quanto di più lontano ci sia dal mantra dell’“america first”, ripetuto ossessivamente dall’inquilino della Casa Bianca. Ha un doppio passaporto, americano e peruviano, e un profilo culturale e religioso che sintetizza tutte le parti migliori del poliedrico complesso di popoli e sensibilità di qua e di là del Rio Grande. Il presidente americano e il suo pittoresco staff negli anni, anche in quelli del primo mandato, avevano criticato Jorge Mario Bergoglio per il suo provincialismo argentino, accusandolo di non capire gli Stati Uniti, offuscato nelle analisi dal populismo peronista. Ebbene con Robert Francis Prevost il ritornello dell’amministrazione non funzionerà perché lui i meccanismi politici della Casa Bianca versione Trump li conosce alla perfezione. Ma soprattutto sa dove sono nascoste le trappole. Tre mesi fa di fronte alle parole del vice-presidente JD Vance, che si definisce un “cattolico devoto”, il quale aveva citato un passo di Sant’Agostino sull’“ordine dell’amore” per cui non tutti dovrebbero essere amati allo stesso modo, ma bisogna distinguere coloro con cui si ha un “legame più stretto”, cioè i cittadini americani, Robert Francis Prevost, ancora Prefetto del Dicastero dei vescovi, aveva pesantemente bollato la presunta giustificazione teologica del globetrotter di Trump: “Vance si sbaglia, Gesù non chiede di esercitare in ordine gerarchico il nostro amore per gli altri”. Leggere oggi quella dichiarazione, dopo che proprio un uomo dell’Ordine di Sant’Agostino, è diventato il Pontefice numero 267, getta ulteriore luce sulla personalità e la determinatezza di Papa Leone XIV. Dimostra di saper utilizzare con appropriatezza laica e assolutamente poco curiale parole ed aggettivi per inchiodare al loro posto chi di teologia ed esegesi del grande Padre della Chiesa sa ben poco e ne parla a sproposito. Prevost utilizza il pragmatismo semantico americano, parole dirette, nessun timore del potere, nessun inchino. Ma lo lega alla sensibilità del pastore, del vescovo, del parroco latino-americano che interviene perché nel gioco sporco sono coinvolte le persone. Sbaraglia insomma quell’idea che si possa delimitare con le leggi e gli ordini esecutivi il nuovo “cortile di casa”, memoria resistente della dottrina Monroe applicata al nuovo suprematismo yankee. Papa Leone può diventare il baluardo resistente contro il presidente Trump? Negli Stati Uniti lo temevano da giorni, cioè da quando qualcuno ha prospettato la possibilità che il meno americano tra i vescovi americani avesse la reale probabilità di diventare il prossimo Papa. Con vere e proprie bufale e mezze verità sui social dei rigoristi del cattolicesimo americano nelle ore precedenti il Conclave e durante i giorni delle Congregazioni generali è stata scatenata una campagna contro Prevost addirittura con accuse di aver insabbiato casi di abusi sessuali, argomento sensibile anche fuori dal perimetro della destra cattolica. Tutto si è dimostrato falso, ma il meccanismo perverso della macchina del fango comunque si era messo in moto e molti speravano portasse da qualche parte. Cosa dà fastidio di Leone XIV? La sua visione globale disturba, così come inquieta l’esperienza transcontinentale che ha legato le America nella sua vita e potrebbe unire altro nel corso del Pontificato in uno sguardo allargato all’interno pianeta. Prevost ha trascorso otto anni in Perù e li ha vissuti nelle aree dove si sente l’odore delle pecore e dove un prete ci sta sempre in mezzo, sollecitazione bergogliana che a molti non è mai piaciuta. Ha diretto seminari con questa visione, ha lavorato nella miseria dei quartieri di Trujillo e di Chiclayo, come parroco e come vescovo. Ha proceduto a “de-occidentalizzare” la visione della Chiesa, consapevole della bontà strategica dell’impresa, vista la sua conoscenza diretta di migrazioni di massa, povertà strutturale, economia che uccide. L’elaborazione è la stessa di Jorge Mario Bergoglio e il fastidio che suscita è esattamente lo stesso. Anche la sua formazione culturale con quella scelta che allo studio del diritto canonico affianca una laurea in matematica all’università americana di Villanova non piace, perché non si limita al rigore scientifico delle due discipline, ma le coniuga con la creatività e la flessibilità pastorale di chi cammina e va vedere, pastore appunto che non si protegge dall’odore dei poveri che incontra. Poi c’è la tesi di dottorato sul “Ruolo del priore agostiniano locale”, che rivela un interesse per le comunità e per i modelli partecipativi di governo, sinodalità alla Bergoglio, anzi ancora prima sinodalità del Concilio Vaticano II, Conferenze episcopali senza troppe briglie strette gestite da un potere ecclesiastico centrale. L’esperienza di 12 anni di governo dell’Ordine di Sant’Agostino, presente in più di 50 Paesi con tutto quello che comporta in termini di ascolto, adattamento della formazione intellettuale, elaborazione teologica da governare senza comprimerla in tempo (dal 2001 al 2013) di cambiamenti straordinari nella vita civile e nella Chiesa, con tre Papi da Wojtyla a Bergoglio passando per Ratzinger, ha chiesto equilibrio e capacità di interpretare quei “segni dei tempi”, evocati dal Concilio come altrettanti fondamentali nodi da sciogliere. Lo hanno eletto per due volte Priore generale, segno che ha affrontato con saggezza, diplomazia e capacità di mediazione la sfida. E lo ha dimostrato anche come vice-presidente della Conferenza episcopale peruviana, dove è riuscito a creare consenso, senza pregiudicare contesti plurali. Insomma riforme ed esperienza di una gestione efficace, con una disponibilità alla leadership non pervasiva e non dilagante. Il cardinale Jean-Paul Vesco, arcivescovo di Algeri, al quotidiano francese Le Figaro ha raccontato di un’“immensa unanimità” in Conclave per il Leone XIV, che ha definito “uomo dall’esperienza colossale” e “ottimo Papa”. Poi ha aggiunto: “Ha tutto il Collegio cardinalizio alle spalle e non era affatto scontato”.

fonte: L’Eco di Bergamo del 10.5.2025

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