Non sono preminentemente una studiosa di temi sociali e politici ma mi sono interessata degli esseri umani cercando di capirne ed assecondarne (per quanto mi permettevano le mie capacità) le esigenze di salute. I primi concetti che ho appreso in questo mio percorso di formazione sono stati che il benessere non coincide col ben avere e che la spiritualità (intesa non soltanto in senso religioso) è una dimensione che scardina il grigiore della malattia.
Ma ho anche imparato che essere liberi, liberi di scegliere le cure, liberi di scegliere le persone che ci vivranno a fianco, liberi di godere di spazi e luce naturali, liberi di nutrirsi e di vestirsi adeguatamente è quanto di meglio si possa chiedere per restare in salute, quella salute che un giorno lontano anche l’OMS dichiarò non essere solo “assenza di malattia”.
Che bello!
E chi si occupa, oggi, degli abitanti di questo mondo da questo punto di vista? Chi oggi si cura delle esigenze globali di salute e quindi anche della libertà di scelta degli esseri umani? Molti potrebbero alzare la mano e dire: “Io!”. Molte donne e molti uomini che lavorano in scuole ed università, in strutture sanitarie pubbliche, in organismi sovranazionali ed altrettante persone che lavorano o prestano la loro opera gratuitamente nelle organizzazioni umanitarie. Sicuramente anche molti politici sparsi in tutto il mondo.
Se chiedessimo a tutti questi, quali e quante difficoltà devono affrontare per continuare la loro opera, e quanto le istituzioni che governano o amministrano a pieno titolo i territori in cui loro operano siano in linea con i loro principi e i loro scopi e quanto queste istituzioni politiche li difendano proficuamente da attacchi mossi da interessi privati, da malavita quando non addirittura da bande armate e terroristi, cosa ci risponderebbero?
Lasciamo questa domanda in sospeso un momento e torniamo alla libertà di scelta per cui tutti questi operatori di pace e di giustizia si battono.
Vediamo chi sia il garante per eccellenza della nostra libertà di scelta.
Lasciatemi dire che è Dio. Per assioma, naturalmente.
Appare infatti evidente che ci ha creati liberi di scegliere addirittura se credere in Lui oppure no, se operare il bene o il male. Liberi prima di ogni cosa: non ha voluto creare burattini, no, ma persone con un soffio del Suo spirito dentro.
Insomma Dio desidera che noi lo scegliamo liberamente, non potrebbe essere diversamente! Ci invita ad amare, ci offre il suo amore. Si può obbligare qualcuno ad amare o ad amarci? È impossibile. Allora lasciatemi dire che Dio palesemente è per una sorta di “laicità del creato”, altrimenti ci avrebbe creati credenti, avrebbe potuto farlo, visto che niente gli è impossibile. Ma la creazione è perfetta, per questo ci ha lasciati liberi di scegliere.
Ora, se Dio ci lascia liberi fino a questo punto, perché alcuni radicalisti o fondamentalisti religiosi si arrogano il diritto di alterare questo equilibrio divino?
Facile parlare delle altre religioni e dell’Islam come fondamentalisti ma guardiamoci allo specchio noi cattolici e veniamo all’Italia facendo esempi concreti. Articolo 7 della Costituzione: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani….”
Chi ha scritto questo articolo ha preservato la divinità della Creazione, la libertà di scelta che ci ha conferito Dio stesso. De Gasperi lo sapeva.
Qualsiasi imposizione da parte dei cattolici sugli altri settori della società sarebbe una trasgressione alla legge di libertà che Dio, che parla direttamente alle nostre coscienze, ci ha donato. Lo stesso fa la Chiesa: parla alle coscienze ed è questo l’ordine in cui è sovrana, ma indipendentemente dallo Stato e non attraverso le leggi dello Stato che invece devono garantire i diritti anche ai non credenti o ai cittadini appartenenti ad altri credo religiosi.
Si tratta di tutti gli altri esseri umani che Dio ama ed aspetta a braccia aperte e conquista con il Suo amore. Dobbiamo ammetterlo noi cattolici per primi, Dio ama tutti, anche i peccatori, e quanto li ama per aver addirittura offerto la Sua vita per loro!
Ma ultimamente sembra che noi cattolici vogliamo sostituirci a Dio sconfessando la Sua immensa bontà e misericordia. Paradossalmente, così facendo, noi prenderemmo le parti di chi sconfessa Dio, cioè prenderemmo le parti del male, che vuole renderci schiavi e confonderci, mentre Dio vuole renderci liberi e capaci di scegliere.
Faccio un esempio più stringente di confusione che potrebbe, in chiusura di questo articolo, renderci anche ragione del perché gli operatori di pace incontrino tanti ostacoli. Parlo delle questioni relative alla sessualità che tanto sono alla ribalta adesso.
San Paolo disse: “astenetevi dai disordini sessuali”. Giusto. Noi cattolici ci asteniamo di certo.
Ma osserviamo cosa fa lo Stato: condanna chiunque abusi di qualcun altro (o altra) dal punto di vista sessuale, ma non da ora le leggi dello Stato difendono gli abusati! Sappiamo che questo tipo di abusi va denunciato, così come si denuncia qualsiasi altro crimine. E tanto stiamo insistendo affinché non vi sia omertà o vergogna nello sporgere denuncia in tutti i casi di violenza sessuale o di violenza morale.
Nessuno ci ha detto però, né san Paolo né lo Stato, di usare le categorie della condanna morale come grimaldello per delegittimare aprioristicamente la Chiesa o il Vaticano quando difendono i poveri, oppure la sinistra quando difende gli omosessuali (visto che dei poveri la sinistra si è dimenticata). Ops! Cosa ho detto! Sarà veramente un caso che la sinistra (specie il centrosinistra) non si occupi più dei diritti dei poveri e dei lavoratori ma solo dei diritti sessuali che a noi cattolici fanno tanta paura?
Io penso che finché noi cattolici non crederemo in un Dio che ti fulmina sul posto quando sbagli ci converrà riflettere molto meglio sugli avvenimenti di questi ultimi decenni e trarne alcune logiche deduzioni.
Qualcuno, forse l’insieme di coloro che ostacolano da sempre gli operatori di pace e di giustizia di cui parlavamo sopra, ci sta allontanando dall’attenzione politica verso gli ultimi usando come grimaldello il sesso. Attenzione. Qualsiasi totalitarismo ci ha tolto, nella Storia, la libertà. Vediamo di non farci togliere quella di pensiero adesso, nei nostri giorni, cadendo nella trappola delle manipolazioni.
Le questioni legate al sesso ed al puritanesimo religioso fanno parte di un terrorismo psicologico che ci sta rendendo xenofobi, nazisti e seguaci di vere e proprie sette i cui leader, se sappiamo guardarli senza occhi bendati, fanno un solo interesse: quello del potere. Ma Dio è nato in una stalla, andava a cena da Zaccheo, chiamava a seguirlo Levi, faceva mangiare le spighe di grano nel giorno di sabato ai suoi discepoli e salvava dalla lapidazione le prostitute. Qualcosa nel nostro puritanesimo non sta funzionando, credo e soprattutto temo.
[vicepresidente Cuf, Monopoli, Bari]