DIGIUNO E CENERE, DI A. DONATELLA REGA

Il mercoledì delle ceneri di quest’anno, per i cristiani inizio di quaresima e giorno di digiuno, come il venerdì santo, trovai interessanti alcune manifestazioni mediatiche della propria aderenza ed appartenenza al cristianesimo.
E mi venne in mente un brano di Isaia che di sicuro Gesù aveva completato sottolineando che nel giorno  del digiuno bisogna profumarsi il capo e lavarsi la faccia  e non mostrarsi sofferenti: Mt 6 , 16-18 : “16E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. 17Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, 18perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. “.
Ma cosa dice Isaia riguardo al digiuno? Qualcosa che ci fa molto riflettere riguardo a certe affermazioni dei nostri potenti e riflettere anche su di noi che li abbiamo scelti per governare.  (Is 51, 5-11): ” 5E’ forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? 6Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? 7Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne? 8Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà.
9Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà;
implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!».
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio, 10 se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. 11 Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.”

Buona riflessione e buona Pasqua.

(redattrice, Cercasi un Fine)

 

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