Coltivare la felicità, abitare il desiderio. Riflessioni su felicità e vita buona nella società post-moderna, di Maria Chiara De Angelis

Un lavoro che “desidera aprire una prospettiva di ricerca e di impegno su cui rifondare il legame esistente tra l’uomo, la sua attività e il bene, a partire da un’idea di felicità intesa come cammino dinamico e relazionale di informazione e formazione della coscienza, che possa restituire potere e direzione all’agire e alimentare la passione gioiosa dell’atto creativo, a tutti i livelli della vita sociale”.

PRESENTAZIONE

Che senso ha oggi proporre l’esperienza morale come esperienza fondata sul criterio del bene? È possibile che la vita possa dirsi buona proprio in relazione al rapporto che l’essere umano stabilisce con la propria vulnerabilità? Quale ruolo può avere oggi l’immaginazione nel plasmare e configurare i criteri etici attraverso cui leggiamo la realtà?

Nel testo l’autrice approfondisce i temi del benessere e della felicità attraverso il contributo del­le scienze sociali inserite in una più ampia cornice antropologico-filosofica. Il saggio prova a ripensare orizzonti di senso possibili e percorribili di fronte alla complessità del tempo presente, per poter superare l’impasse di un desiderio senza felicità e di una felicità senza desiderio che costringe l’uomo contemporaneo a una sopravvivenza senza slancio né progetto.

Attingendo all’eredità dei classici, in partico­lare Aristotele e Tommaso, alla sociologia relazionale e al magistero sociale della Chiesa, il volume intesse un dialogo con l’etica antica per riscoprirne i fondamenti e offrire una “terza via”, alternativa all’emotivismo relativista e alla deriva dogmatica, esplorando il legame esistente tra virtù e desiderio, riabilitando, infine, la narrazione e la parola poe­tica nella costruzione dell’agency soggettiva.

L’AUTRICE

MARIA CHIARA DE ANGELIS

Ricercatrice sociale (Post-Doc), esperta di politiche sociali, educative e del lavoro. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze sociali presso la Pontificia Università Gregoriana. Dal 2005 si occupa di etica pubblica, con particolare attenzione ai temi della fioritura umana e del ben-vivere, alla dimensione etica della cultura digitale e all’impatto dell’innovazione digitale sulle persone, i sistemi educativi e le organizzazioni. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre e membro del Consiglio direttivo del Centro di Ricerca Digital Technologies, Education and Society (DiTES) della Link Campus University.

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