Vai al contenuto
Facebook-f Instagram Youtube
  • Home
  • Presentandoci
  • in English
  • Nei giornali
    • Scrivendo per il giornale
  • Informando
    • Comunicati stampa
    • Recensendo
    • Pubblicando
  • Meditando
    • I nostri articoli
    • In Parola
  • Nelle Scuole
    • Monopoli (Ba)
    • Putignano (Ba)
    • Foggia
    • Marsala (Tp)
    • Valenzano (Ba)
    • Andria
    • Minervino (Bt)
    • Giovinazzo (Ba)
    • Teano (Ce)
  • Nel Gruppo I CARE
  • In Biblioteca
  • Contattaci
  • Home
  • Presentandoci
  • in English
  • Nei giornali
    • Scrivendo per il giornale
  • Informando
    • Comunicati stampa
    • Recensendo
    • Pubblicando
  • Meditando
    • I nostri articoli
    • In Parola
  • Nelle Scuole
    • Monopoli (Ba)
    • Putignano (Ba)
    • Foggia
    • Marsala (Tp)
    • Valenzano (Ba)
    • Andria
    • Minervino (Bt)
    • Giovinazzo (Ba)
    • Teano (Ce)
  • Nel Gruppo I CARE
  • In Biblioteca
  • Contattaci

ALLA RICERCA DI UN SENSO, DI ANTONELLA MARIANI

Ci sono volute 18 ore perché Georges Salines sapesse se sua figlia Lola era tra i sommersi o i salvati. E ci sono voluti 3 giorni perché Azdyne Amimour uscisse dalla prigione dove era stato torchiato: suo figlio Samy era uno dei tre terroristi che hanno seminato orrore al Bataclan. Entrambi, Lola e Samy, avevano 28 anni. Entrambi sono morti in quel teatro parigino. Due padri, due lutti. Non uguali però: Azdyne aveva sulle proprie spalle anche il peso della colpa.

Due padri che si sono incontrati, hanno voluto conoscersi e percorrere insieme il sentiero stretto e doloroso del perché. Perché Samy, ragazzo educato, obbediente, intelligente, quel 13 novembre 2015 ha scelto di uccidere altri ragazzi come lui, altre ragazze come Lola?

La risposta la stanno cercando insieme, come insieme sono arrivati ieri a Milano a parlare agli studenti dell’Università Cattolica in un incontro dal titolo profetico: “Sperare contro ogni speranza. Il coraggio del dialogo dopo il terrorismo”. «Non volevo lasciarmi sopraffare dall’odio», ha esordito Georges Salines, medico condotto che poche settimane dopo gli attentati di Parigi ha creato una associazione di familiari di vittime. «Alla fine ho capito che ero una vittima anch’io», ha rincalzato Azdyne.

E nella sala gremita di studenti sono riecheggiate le parole di papa Leone XIV nell’udienza ai giornalisti, lunedì. Trovare un senso a quello che è successo è un’impresa ardua eppure l’amicizia tra Georges e Azdyne è la testimonianza evidente che «la pace disarmata e disarmante» non è solo un impegno ideale a cui tutti siamo chiamati, ma anche una realtà che si può vivere. Una pietra angolare su cui si può costruire un modo nuovo di vivere, come ha sottolineato la professoressa Claudia Mazzucato.

Dove non è l’odio e la volontà di vendetta a guidare le menti e le azioni, ma il desiderio di riconciliarsi, con se stessi e con gli altri. E di capire. Non sempre ci si riesce. Azdyne Aminour, 78 anni, combattente nella guerra d’Algeria, mille lavori, da pilota a produttore cinematografico, non ha ancora capito perché suo figlio Samy a un certo punto ha iniziato a vestirsi alla foggia islamica, frequentare assiduamente la moschea, diventare rigido e inflessibile, partire per combattere con il Daesh e infine sbarcare a Parigi imbracciando il kalashnikov. Il padre non l’ha mai abbandonato, è andato perigliosamente in Siria, ha cercato di convincerlo a tornare in Europa. Oggi – racconta – si sente un fallito. Non ha salvato Samy, non ha salvato Lola e gli altri del Bataclan. Ma ha imparato a essere più indulgente con se stesso, a sentirsi anche lui una vittima del terrorismo. Per la moglie non è stato così: la madre di Samy non parla mai del figlio, non conserva sue foto nell’appartamento, è sprofondata nel dolore e nella vergogna.

Azdyne Amimour no. Insieme a Georges entra nelle carceri di Francia e Belgio per parlare con i jihadisti lì rinchiusi, con l’obiettivo di intercettare la radicalizzazione. Insieme Georges e Azdyne promuovono incontri tra le famiglie delle vittime del terrorismo e gli attentatori o le loro famiglie.

Si chiama giustizia riparativa, ricuce le ferite, allarga le relazioni, crea una pace vivente nei cuori. «Sono felice quando grazie al nostro impegno qualcuno si libera dalla rabbia, dal dolore e dall’odio», ha detto ieri Georges Salines. Non è un percorso facile, ma i due padri del Bataclan, che nel 2020 hanno pubblicato insieme il libro “Il nous reste le mots” (a noi restano le parole), tradotto in Italia nel 2024 per Giunti, non sono gli unici. In Francia è appena uscito il memoir “Soeurs de Douleur” (Sorelle nel dolore), la storia dell’amicizia tra la sorella di padre Jacques Hamel, Roseline, e Nassera Kemiche, madre di Adel, uno dei due giovanissimi jihadisti che il 26 luglio 2016 assassinarono l’anziano sacerdote mentre diceva Messa.

Disarmare le parole, chiedeva papa Francesco e ha ribadito il suo successore. Georges, Azdyne, Roseline, Nassera e tanti altri l’hanno fatto, consegnandoci un dolore fecondo perché purificato dalla rabbia e dall’odio. Non è stato facile né lo è tuttora, perché le sirene dell’intolleranza e dell’islamofobia risuonano forti in Francia e altrove, e gli attacchi non hanno risparmiato né Georges né Azdyne. Se fosse ancora vivo, vorrebbe incontrare Samy, hanno chiesto gli studenti al padre di Lola? «Sì, lo vorrei. Gli direi: mia figlia aveva la tua età, pubblicava libri per bambini, rideva e aveva sogni. E poi gli chiederei: perché l’hai uccisa? Che senso ha tutto questo?». Un senso, se ce l’ha, i due padri lo stanno cercando camminando l’uno accanto all’altro.

da Avvenire del 14 maggio 2025

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/due-padri-bataclan-dialogo-giustizia-riparativa?_gl=1*142ewjg*_up*MQ..*_ga*NzYzMzY2NjcuMTc0NzY4OTE5Ng..*_ga_BRSYFP49FK*czE3NDc2ODkxOTUkbzEkZzEkdDE3NDc2ODk1MDkkajAkbDAkaDE2NzM3NDg1NzMkZE5fM3FEZ09jWERmb2h2eUdLdHMwSFB0X25hN2pPWGlDV0E.

  • 19 Maggio 2025
  • Donatella

PRESENTANDOCI

Cercasi un fine è “insieme” un periodico e un sito web dal 2005; un’associazione di promozione sociale, fondata nel 2008 (con attività che risalgono a partire dal 2002), iscritta al RUNTS e dotata di personalità giuridica. E’ anche una rete di scuole di formazione politica e un gruppo di accoglienza e formazione linguistica per cittadini stranieri, gruppo I CARE. A Cercasi un fine vi partecipano credenti cristiani e donne e uomini di diverse culture e religioni, accomunati dall’impegno per una società più giusta, pacifica e bella.


 

 

Facebook-f Instagram Youtube

          Con il 5x1000 e il ricavato della vendita dei libri sosteniamo:

    scuole di formazione sociale e politica, 

    sito web e periodico di cultura e politica, 

    insegnamento dell’italiano per cittadini stranieri gruppo I Care, 

    la biblioteca “Bice Leddomade”,

    incontri, dibattiti…

 

          basta la tua firma 

          e il numero dell'associazione 

          

         91085390721 


         nel primo riquadro sul volontariato

___________________________________________________________________________

Ultimi Articoli

ALLA RICERCA DI UN SENSO, DI ANTONELLA MARIANI

Maggio 19, 2025

JOSE’ MUJICA UN UOMO STRAORDINARIO, da il Post “Mondo”

Maggio 18, 2025

L’amore difficile, di Rocco D’Ambrosio

Maggio 17, 2025

Contribuendo

Per sostenere le nostre attività, cioè le scuole di formazione sociale e politica, questo sito web e il periodico cartaceo di cultura e politica, l’insegnamento dell’italiano per cittadini stranieri, la biblioteca “Bice Leddomade” e le altre attività di formazione culturale e sociopolitica, ti invitiamo a:

  • Donare un sostegno economico attraverso un Bonifico Bancario Cercasi un Fine APS

IBAN IT26C0846941440000000019932 BCC Credito Cooperatvo oppure CCP 000091139550 intestato ad Associazione Cercasi un fine

  • Donare il tuo 5×1000: basta la tua firma e il numero dell’associazione 91085390721 nel primo riquadro (in alto a sinistra) dedicato al Terzo Settore – RUNTS. 
  • Predisporre un lascito nel tuo testamento: hai la possibilità di aiutarci nel futuro – nel rispetto della legge, senza escludere possibili soggetti legittimari – attraverso il dono di qualcosa a Cercasi un fine (come una somma di denaro, beni mobili o immobili, una polizza di vita). Il testamento è un atto semplice, libero, sempre revocabile. Con il tuo lascito sosterrai le nostre attività. 

Grazie per quello che farai per noi.

SORRIDENDO

Cercasi un fine

Cercasi un fine è “insieme” un periodico e un sito web dal 2005; un’associazione di promozione sociale, fondata nel 2008 (con attività che risalgono a partire dal 2002), iscritta al RUNTS e dotata di personalità giuridica. E’ anche una rete di scuole di formazione politica e un gruppo di accoglienza e formazione linguistica per cittadini stranieri, gruppo I CARE. A Cercasi un fine vi partecipano credenti cristiani e donne e uomini di diverse culture e religioni, accomunati dall’impegno per una società più giusta, pacifica e bella.

Ultimi Articoli

ALLA RICERCA DI UN SENSO, DI ANTONELLA MARIANI

Maggio 19, 2025

JOSE’ MUJICA UN UOMO STRAORDINARIO, da il Post “Mondo”

Maggio 18, 2025

L’amore difficile, di Rocco D’Ambrosio

Maggio 17, 2025

Questa Testata

“Cercasi un fine” cartaceo e questo sito web sono registrati presso il Tribunale di Bari, n. 23/2005.

Direttore responsabile: Rocco D’Ambrosio

————————————-

Contatti

Associazione Cercasi un Fine APS

via Sanges, 11/A
70020 Cassano delle Murge (BA)

Tel. 080 763973 – 339 4454584 – 333 7566522
Email: associazione@cercasiunfine.it – direttore@cercasiunfine.it

PEC: associazione@pec.cercasiunfine.it

Facebook-f Instagram Twitter Youtube
© Copyright 2025 | Associazione Cercasi un Fine APS | P.IVA 07905760729
  • Mappa del Sito
  • Informativa sui Cookie
  • Mappa del Sito
  • Informativa sui Cookie
  • Home
  • Presentandoci
  • in English
  • Nei giornali
    • Scrivendo per il giornale
  • Informando
    • Comunicati stampa
    • Recensendo
    • Pubblicando
  • Meditando
    • I nostri articoli
    • In Parola
  • Nelle Scuole
    • Monopoli (Ba)
    • Putignano (Ba)
    • Foggia
    • Marsala (Tp)
    • Valenzano (Ba)
    • Andria
    • Minervino (Bt)
    • Giovinazzo (Ba)
    • Teano (Ce)
  • Nel Gruppo I CARE
  • In Biblioteca
  • Contattaci
  • Home
  • Presentandoci
  • in English
  • Nei giornali
    • Scrivendo per il giornale
  • Informando
    • Comunicati stampa
    • Recensendo
    • Pubblicando
  • Meditando
    • I nostri articoli
    • In Parola
  • Nelle Scuole
    • Monopoli (Ba)
    • Putignano (Ba)
    • Foggia
    • Marsala (Tp)
    • Valenzano (Ba)
    • Andria
    • Minervino (Bt)
    • Giovinazzo (Ba)
    • Teano (Ce)
  • Nel Gruppo I CARE
  • In Biblioteca
  • Contattaci
Facebook-f Instagram Twitter Youtube