ORA BASTA, DI A. DONATELLA REGA

Mi ha colpita un cartello tra i tanti inquadrati nelle riprese delle manifestazioni per Gaza. Diceva “ORA BASTA”.

Un buon senso, forse tardivo, perché magari finito l’ “occhio per occhio dente per dente” dell’antico testamento già si poteva cominciare a dire basta.

Inutile ripetere che, la questione di portare alla ribalta sempre Hamas, è un pretesto e non solo perché appare evidente che per rintracciare i terroristi esistano raffinate strategie di intelligence. Ma è diventato anche un pretesto perché se non sei d’accordo con Netanyahu, in qualsiasi parte del mondo tu abiti, sei antisemita e complice di Hamas. Un ritornello.  Ma in un articolo del Corriere della Sera firmato dal giornalista Antonio Ferrari e qui https://youtu.be/BseuhozqQyg?si=IS2n6qg_8B529hvd     da lui stesso illustrato, si parla di un’altra verità, scomoda ma innegabile,  in cui i complici di Hamas sembrerebbero essere ben altri.  Vi lascio la sorpresa.

Allora torniamo all’”ora basta”.

Basta non solo alla vendetta infinita, basta anche a tanta propaganda e ad una politica che è fatta solo di sforzi per definire gli avversari, quelli che non la pensano come te. Tutto diventa funzionale a poter affermare che “ho ragione io” anche quando dico le più grandi falsità, o addirittura non dico semplicemente niente. Bell’esempio per i giovani, di cui nessuno, in questo si salvi chi può generalizzato, si occupa veramente più.

Ora basta, basta anche con il decidere d’ufficio cosa sia la religione, la nostra come quella degli altri.

Quanti onesti islamici sono contrari a quello che dichiarano i loro radicalisti? Quanti onesti israeliti sono contrari a quello che dichiarano i loro radicalisti? E quanti onesti cattolici sono contrari a quello che dichiarano i loro radicalisti?

Il radicalismo arriva ad anteporre non la morale, ma il moralismo, all’essere umano.

Ma se esaminiamo i testi sacri delle tre religioni monoteiste ci accorgiamo che essi proclamano che Dio è padre, è amore, e che noi siamo tutti fratelli, e che, se agiamo male il nostro pentimento comunque merita il perdono.

Tutta l’intolleranza che i radicalisti proclamano, quindi, da dove viene, se non viene dai testi sacri? Ditemelo.

Dicono quei radicalisti di basarsi sulla legge di Dio ma se ne considerano supervisori e giudici, migliori interpreti, in specie attraverso l’odio.

Ma ditemi dove, nei testi sacri delle religioni monoteiste, Dio comanda di odiare qualcuno. Dove sta scritto?

L’odio è un sentimento umano ed a questo bisogna riferirsi e non certo a Dio, quando vogliamo odiare.

Quindi il perdono, la pietà, il povero, la vedova anche l’eunuco sono elogiati dai sacri testi, spiace dirlo a chi si proclama odiante garantito da Dio. Vedi Isaia 56, 2-7 e Mt 19, 12.

Chi rischia di non andare sul monte Sion (o nel nostro paradiso) è chi non rispetta le leggi di Dio cioè chi non rispetta questi enunciati dei comandamenti: ama il prossimo tuo, non uccidere, non desiderare la roba d’altri, non dire falsa testimonianza….

Caspita! Che sia il contrario di quello che ci dicono dai palchi dei comizi e dalle poltrone dei talk show, se non da alcuni alti scranni dei parlamenti?

Io credo di sì, che sia esattamente il contrario. Ci conviene quindi fare silenzio e meditare molto, nonché magari pentirci di aver escluso, buona parte dell’umanità amata da Dio, dai nostri orizzonti.

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