Il ritorno al Nuovo Testamento, di Alberto Custodero
ROMA - I mormoni non solo sfidano i "rivali" cattolici sul campo teologico, volendo restaurare la Chiesa cristiana così come era stata organizzata da Gesù ai tempi del Nuovo Testamento. Ma anche a colpi di Templi.
I seguaci della "Chiesa di Gesù e dei Santi degli ultimi giorni" stanno infatti edificando a Roma il centro di culto più grande d'Europa.
Difficile non notare l'enorme cantiere raggiungendo la Capitale da nord, via Autosole, appena passato il Grande Raccordo Anulare, lungo il tracciato dell'antica Via Francigena che conduceva i pellegrini nella Città Eterna.
Deviando in via di Settebagni lo si trova incastonato in un'area di 60mila metri quadri tra l'Agenzia delle Entrate e il centro commerciale Porta di Roma.
Per l'esattezza, è a 18,2 chilometri dal simbolo del cattolicesimo nel mondo, la basilica di San Pietro.
Sarà inaugurato il prossimo anno, data non casuale il 2015, visto che cadrà nel cinquantenario dell'inizio dell'attività missionaria mormone in Italia. Un'attività che ha portato i fedeli a crescere dagli appena 1.400 del 1970 agli attuali quasi 30 mila.
Per l'esattezza, secondo i dati del ministero dell'Interno e dell'Enciclopedia delle religioni in Italia di Massimo Introvigne, la Chiesa mormone è strutturata oggi in 99 congregazioni, 7 "pali" (più o meno l'equivalente delle diocesi) e 5 distretti, per un totale di poco meno di 30.000 membri, duemila dei quali a Roma.