Global Compact, il Vaticano: sia un passo avanti al servizio non solo dei migranti, ma dell’umanità
«La Santa Sede nutre la speranza che il Global Compact for Migration non si limiti solo ad una buona gestione della migrazione, ma possa veramente essere un significativo passo avanti al servizio della persona, non solo di ogni migrante, ma di tutta l’umanità». È quanto ha dichiarato l’arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu di New York, intervenendo alla sessione conclusiva dei negoziati intergovernativi sull’«accordo per una migrazione sicura, ordinata e regolare».
Il delegato vaticano ha affermato che il processo globale di definizione del documento è un percorso educativo sulle migrazioni internazionali, dove al centro è stata sempre una narrazione positiva del fenomeno e anche che «il vivace scambio di idee sulla questione, i dibattiti onesti su alcuni termini e principi chiave, le innumerevoli conversazioni e dialoghi tra delegazioni e co-facilitatori e tra le stesse delegazioni, l’elenco delle best practice inserite nel Global Compact hanno migliorato la nostra comprensione a riguardo».
Nel suo intervento Auza ha voluto sottolineare che questa visione globale sulle migrazioni «fungerà da punto di riferimento internazionale, nella gestione globale della migrazione, non solo per i governi ma anche per la cooperazione internazionale e per le organizzazioni non governative, tra cui quelle basate sull’esperienza di fede, che hanno le mani in pasta e sono presenti sul territorio per aiutare i migranti».
Secondo l’osservatore permanente, il Global Compact non giustificherà più l’alibi dell’ignoranza perché «Stati, società civile o chiunque di noi, non potrà non essere consapevole delle sfide che le persone migranti devono affrontare e delle nostre responsabilità nei loro confronti, in particolare verso le persone più bisognose della nostra solidarietà».
Infine monsignor Auza ha espresso la gratitudine della Santa Sede per aver tenuto conto, nella stesura del documento, delle indicazioni di Papa Francesco sulla questione migratoria sintetizzate nei quattro verbi: «accogliere, proteggere, promuovere e integrare». Sono questi, ha detto, «principi che garantiscono il rispetto della dignità umana di tutti i migranti» nonché «la bussola dell’agire della Chiesa di fronte a questo storico e globale movimento di interi popoli».
http://www.lastampa.it/2018/07/14/vaticaninsider/global-compact-il-vaticanosia-un-passo-avanti-al-servizio-non-solo-deimigranti-ma-dellumanit-T08TxeRXdQ7x0dgyrf863N/pagina.html
Migrazioni: Onu, raggiunto l’accordo sul Global Compact for Migration
Dopo oltre un anno di dibatti e consultazioni tra gli Stati membri dell’Onu con politici e funzionari locali, esponenti della società civile e gli stessi migranti, il testo del Global Compact for Migration è stato completato ieri. Il patto globale per la migrazione sarà il primo accordo intergovernativo, preparato sotto l’egida delle Nazioni Unite e frutto di negoziati tra gli Stati, per gestire in modo globale e completo le dimensioni della migrazione internazionale con una particolare attenzione ai diritti dei migranti e ad uno sviluppo territoriale sostenibile. Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha definito l’accordo “significativo” perchè riflette un’idea condivisa dai governi e cioè che “la migrazione transfrontaliera è un fenomeno internazionale che richiede la cooperazione internazionale per gestirla al meglio ed evidenziarne il suo impatto positivo per tutti gli attori coinvolti”. Inoltre, per Guterres il trattato “riconosce che ogni individuo ha diritto alla sicurezza, alla dignità e alla protezione e che gli obiettivi e le azioni messi in atto, implementati o sottoposti a revisione faciliteranno una migrazione sicura, ordinata e regolare, riducendo l’incidenza e l’impatto della migrazione irregolare “.
Il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, Miroslav Lajčák, ha parlato di un “momento storico” e ha sottolineato l’enorme potenziale del Global Compact perché “è una piattaforma nuova per la cooperazione che non incoraggerà né frenerà le migrazioni, che non detterà norme agli Stati anzi ne rispetterà la piena sovranità e non sarà neppure giuridicamente vincolante ma sarà una risorsa che ci aiuterà a trovare un equilibrio e a sfruttare i vantaggi delle migrazioni, mitigandone i rischi”. Gli aspetti caotici e i pericoli di sfruttamento insiti nelle migrazioni internazionali saranno adeguatamente monitorati dal nuovo accordo, secondo Louise Arbor, rappresentante speciale per le migrazioni internazionali, che crede “alla sicurezza, all’ordine, ai benefici economici e sociali” apportati dall’applicazione di un documento frutto di una collaborazione multilaterale.
“Questo accordo non segna la fine dell’impegno, ma l’inizio di uno sforzo storico per plasmare l’agenda globale sulla migrazione “, ha ribadito il direttore generale dell’Agenzia per le migrazioni delle Nazioni Unite (Iom), l’americano William Lacy Swing che ha plaudito al metodo adottato dagli Stati membri. “Durante tutto il processo – ha spiegato Swing – tutti hanno chiaramente riconosciuto che la migrazione riguarda anzitutto le persone. E questo approccio incentrato sui migranti e adottato dai co-facilitatori messicani, svizzeri e del Rappresentante speciale presso il Segretario generale sulla migrazione internazionale, non ha precedenti nella storia”. Il Global Compact sarà formalmente adottato dagli Stati membri in occasione di una conferenza intergovernativa che si terrà a Marrakech, in Marocco, il 10 e l’11 dicembre 2018. A presiedere l’appuntamento sarà Amina Mohammed, segretario generale delle Nazioni Unite per le migrazioni internazionali.
https://www.agensir.it/quotidiano/2018/7/14/migrazioni-onu-accordo-sul-global-compact-for-migration/