Con il papa in carcere, di Elisa Lazzari
Ho avuto il dono di partecipare alla Messa in Coena Domini di papa Francesco a Casal Del Marmo, l'istituto di pena minorile che c'è vicino a casa e in cui (con tanti altri volontari) trascorro le domeniche mattina romane. Ogni volta stiamo insieme un'oretta chiacchierando un po' e poi celebriamo la Messa.
Per me è un momento prezioso che mi ricorda "per chi" sono e vorrei essere (per i vuoti di annuncio e di misericordia, per gli ultimi che sono primi per Dio, ...), prezioso soprattutto in questo tempo di studio.
Ora posso dire che se sono "entrata" in questa celebrazione, che il papa ha voluto semplice e intima (e lo è stata), è stato grazie a loro.
Il papa li ha scelti per ripetere quel gesto di Gesù che insegna a tutti, a lui per primo, il servizio e l'umiltà; ha scelto di andare alle periferie esistenziali (come ripete in questi giorni) per incontrare questi ragazzi così bisognosi di tenerezza e misericordia.
Un incontro che porterà i suoi frutti e che già oggi è stato così raccolto, sorprendente e commovente per i ragazzi (non vedo l'ora di riviverlo con loro nel racconto), ma anche per tutti noi che abbiamo partecipato soprattutto se accostiamo all'immagine dei piedi baciati da papa Francesco i volti di questi ragazzi e qualcosa delle loro storie...
Questa sera ripenso alla grazia di essere entrata in quel cenacolo e me ne viene in mente un altro, quello del banchetto eterno nella Casa del Padre. Forse anche quando ci troveremo alle porte del Paradiso sarà più facile entrare se avremo gli amici "giusti"...
Elisa Lazzari, studentessa PUG, Roma