Ciò che occorre oggi, di Luigi Sturzo
Altra utilità che viene dalla sconfitta, è studiarne oggettivamente le cause. Perché ci siano tanti avversari non di questo o di quel partito, ma dell'orientamento attuale religioso, civile ed economico, occorre che ci siano dei difetti radicali in tale orientamento. No è a credere che gli avversari abbiano sempre torto, e che noi abbiamo sempre ragione. La sconfitta ci deve dare un senso di umiltà ( che spesso non abbiamo) in confronto ai nostri avversari. E' applicabile al caso la massima ascetica che nessuno si deve credere migliore di qualsiasi persona. La ricerca delle ragioni morali della sconfitta (più che quelle politiche o tattiche) ci conduce a rivalutare tutti i problemi della vita pubblica. Ma su tutti questo problema, che è fondamentale: nella vita pubblica non siamo soli, non siamo sempre dominatori. Ciò significa che si deve avere sempre presente il proposito di non portare la lotta politica a fondo per la distruzione dell'avversario, di non rendere impossibile l'intesa con i partiti che si combattono, di non tagliare mai i ponti sul terreno elettorale e parlamentare. L'errore enorme di ridurre il paese a due blocchi fermi e chiusi per l'eliminazione del competitore dovrebbe essere bandito con ogni cura. Non bisogna mai portare le lotte sul piano di una guerra civile. Ci sono partiti che non hanno altro scopo che la conquista del potere: per tali partiti la sconfitta è una vera perdita; il loro lavorio sarà di nuovo quello di lavorare nuovi adepti per un'altra lotta. I partiti che invece hanno un ideale più alto, la realizzazione di un programma morale e sociale, sanno utilizzare la sconfitta a più vantaggioso piano di azione. Noi siamo a favore di questo secondo tipo di partiti. E' il lavoro in profondità che occorre: l'organizzazione della gioventù e delle masse; le opere sociali di credito e di previdenza; i sindacati operai e le leghe professionali, la cultura religiosa e civile; la formazione del carattere e la lealtà del tratto con tutti, amici e avversari; lo sviluppo della stampa e delle biblioteche popolari; la preparazione civile di buoni amministratori, consiglieri e deputati.
Luigi STURZO
in DE ROSA, Luigi Sturzo, UTET, Torino 1977, pp. 350-352.