Un testimone di legalità e giustizia sociale, di Salvatore Nardi
Quest'anno, in occasione del 30°anniversario della morte di Carlo Nardi, marito e padre esemplare, che ha improntato tutta la sua vita pubblica e privata in favore delle persone deboli e bisognose, è stato realizzato l’opuscolo sulla sua figura dove è stata prevista una sezione "Dicono di lui....dopo 30 anni" in cui sono stati pubblicati i giudizi di alcune delle tante persone autorevoli che lo hanno conosciuto e che ancora dopo 30 anni lo ricordano con profonda e immutata stima: " ......ho potuto apprezzare la sua grande dedizione al servizio che svolgeva con sicura competenza e dal quale traspariva sempre la massima disponibilità, la competenza professionale ma soprattutto la sua umanità di un vero gentiluomo al servizio della collettività...." (Franco Miceli - Ten. Colonnello dei Carabinieri);
".....ho avuto modo di apprezzare la serietà, la passione e la competenza con cui, giovanissimo svolgeva il suo delicato compito di educatore presso il Convitto Nazionale di Cosenza..........una persona veramente perbene.." (Mario Bozzo – Commendatore della Repubblica e Presidente della Fondazione Carical) “…era di intelligenza viva, brillante, ma anche pratica. Ha dato molto al suo paese, a chi lo ha conosciuto e stimato; ha aiutato parenti, amici e concittadini che avevano bisogno, senza tirarsi mai indietro. Lo abbiamo perduto molto presto, lasciandoci un’affettuosa amarezza nell’animo. Un mendicinese, come pochi, che ha chiuso il conto della sua vita sociale in grande attivo, per quello che ha dato al suo paese e per il poco che questo paese vuole dare a chi veramente lo ama e lo serve disinteressatamente, senza nulla chiedere e senza ricerca di vana gloria…..” ( Vincenzo De Rose).
Funzionario del Patronato Epaca "con un senso di responsabilità, serietà e competenza, dati che lo hanno fatto conoscere e stimare in tutta la provincia (Cosenza) dagli assistiti in genere e dai coltivatori diretti in particolare, che con la sua scomparsa perdono un amico…". Come apparso nell'articolo del giornale della Coldiretti.
Ha svolto attività politica.
Soprattutto per la sua impeccabile condotta morale è stato nominato Giudice Popolare, prestando “onorevole” servizio presso la Corte d’Assise del Tribunale di Cosenza.
E’ stato designato presso la Prefettura di Cosenza nel Comitato Provinciale di Assistenza e Beneficienza Pubblica, presieduto da S.E il Prefetto. "....carica che ha esercitato per lunghi anni con assiduità, impegno, spirito di servizio in favore di categorie di cittadini particolarmente esposti ai bisogni della pubblica assistenza. Ha perciò reso un servizio meritorio e di questo desidero darLe atto ed esprimerLe il mio ringraziamento....".
La giornalista RAI, Annarosa Macrì, rispondendo pubblicamente sul “Quotidiano” del 29/09/2018 in merito all’intitolazione di una strada a Carlo Nardi, evidenziava, dopo aver letto l’opuscolo commemorativo: "Non solo gli eroi, i santi, i martiri e i sapienti possono indicarci la rotta, ma anche gli uomini e le donne che non entrano nei libri di storia, ma che nella vita familiare e in quella pubblica hanno saputo fare con dignità la loro parte di persone perbene"
In occasione dell'evento "Una Giornata per la Legalità" organizzato dall'Associazione "Centro Studi Mameli" e tenutosi oggi, 25 novembre 2018, presso il Complesso Monumentale Belvedere di San Leucio (CE), è stata rilasciata dalla Presidente della suddetta associazione, una pergamena, in memoria di mio padre, con la seguente motivazione:
" Onesto ed operoso, fulgido esempio di legalità, stimato da tutti ha lasciato sulla terra le tracce luminose delle sue grandi virtù"
Ha consegnato la pergamena il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, dott. Luciano d'Emmanuele.
Molte le personalità presenti, ed autorevoli ed importanti le persone premiate.
La testimonianza di vita di Carlo Nardi, improntata sulla Legalità e dignità morale: la moralità come valore aggiunto alla legalità.
I giovani oggi hanno bisogno di modelli positivi ed é necessario soprattutto incoraggiare il loro impegno a favore degli altri ed in particolare degli ultimi. Come ha detto Sua Santità Papa Francesco, durante l'Angelus del 12 agosto 2018 non basta nella vita non fare il male per essere un buon cristiano ma è necessario fare il bene.
Cosi' recentemente a Rimini durante le celebrazioni dei 50 anni della Comunità Papa Giovanni XXIII, le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "...........Aiutare chi ne ha più bisogno, tendere la mano agli ultimi per portarli fuori da una condizione di marginalità, accogliere i più poveri per condividere con loro un percorso di crescita sociale.....".
"Nella società non possono esserci scarti: aiutare gli ultimi arricchisce il Paese".