Cittadinanza e preghiera attive, di Rocco D'Ambrosio
ANSA-VATICANO/ Papa: D'Ambrosio,parrocchie riluttanti a politica |
Rimettere tema a ordine del giorno consigli pastorali con corsi |
ROMA |
(di Nina Fabrizio) (ANSA) - ROMA, 16 SET - Le parole di papa Francesco che questa mattina ha lanciato un appello ai cattolici a "immischiarsi" in politica sono "perle di saggezza che piano piano dobbiamo unire in una collana di un Papa che vuole spronare i fedeli a interessarsi e impegnarsi nella vita politica". "La novità del suo intervento sta nel fare sintesi tra due grandi correnti ecclesiali ancora presenti, quella di chi dice 'noi dobbiamo pregare però io non voglio essere coinvolto, non voglio sostenere correggere, partecipare', e, dall'altra, quella di chi si impegna molto magari perdendo il riferimento di fede: è Dio che cambia i cuore sia dei cittadini sia dei politici". Lo afferma all'ANSA don Rocco D'Ambrosio, docente alla Pontificia Universita' Gregoriana e creatore delle Scuole di formazione all'impegno sociale e politico, secondo cui "la bellezza del discorso di Bergoglio sta nell'aver messo insieme le due cose, la cittadinanza attiva e la preghiera attiva". Tuttavia, D'Ambrosio avverte anche come, nonostante i numerosi appelli in tal senso sia di papa Francesco sia prima di Benedetto XVI, nel mondo cattolico, a cominciare dalle stesse parrocchie, c'è ancora molta resistenza ad impegnarsi. "Gli appelli - spiega il docente - sono accolti con entusiasmo per lo più da chi è già su questa linea, mentre nelle comunità parrocchiali continua a esserci una resistenza all'impegno politico, che non è visto come una forma alta di carità. Questo accade - aggiunge - un po' per un deficit di formazione e un po' per alcune cattive testimonianze del rapporto tra comunità cattoliche locali e classe politica". Sul ruolo delle gerarchie, D'Ambrosio spiega che è necessario "passare dalla programmazione alla formulazione della nostra pastorale: se queste parole del Papa ci entusiasmano, il passo successivo è che nella vita parrocchiale e diocesana, si deve riporre la tematica all'ordine del giorno dei consigli pastorali, vanno incentivati i corsi di formazione specifica per catechisti e pastori su fede e politica e riutilizzate le scuole di formazione politica". "Le operazioni di vertice e di ricostituzioni di presunte aree cattoliche o partiti - osserva poi il docente sull'esperienza di Todi - non servono a molto e quella di rifare la Dc sembra un'eterna tentazione italiana perché molti cattolici sono più interessati a conservare il potere che all'umiltà e all'amore per il popolo, come dice il Papa". Nelle perle di saggezza che Francesco offre, del resto, aggiunge D'Ambrosio, "c'è molta più insistenza sull'aspetto della testimonianza e dell'annuncio coerente del Vangelo e meno su alcuni temi etici che nel passato, spesso, sono stati annunciati in maniera inopportuna, troppo insistente". "Si pensi - conclude - all'aver preferito i temi di bioetica e morale familiare rispetto a quelli sociali e politici". (ANSA). |