Cattolici e laicità dello Stato, di A. Donatella Rega
Art. 7 della Costituzione Italiana: lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono provvedimento di revisione costituzionale. (Vi è stata una importante modifica dei Patti nel 1984, con il Governo Craxi, tutt’ora vigente, che ha introdotto alcune agevolazioni e riconoscimenti per la Chiesa.)
E’ interessante notare come dal 1999 in poi, mentre erano insediati due governi di sinistra, alle scuole cattoliche paritarie sono stati riconosciuti finanziamenti statali (con Prodi e D’Alema) e tali norme sono state rinsaldate dal successivo governo Berlusconi. Il tutto con una interpretazione particolarmente aperta dell’art 33 della nostra Costituzione.
Ma torniamo all’art. 7. “Ciascuno nel proprio ordine è indipendente e sovrano.”
Se la Chiesa lavora sulle coscienze annunciando il Vangelo, lo Stato difende i diritti di tutti i cittadini e si interessa di normare la vita della Nazione nel rispetto di tutti coloro che ne fanno parte o che transitoriamente vi soggiornano o che ne sono ospiti stranieri.
Non può essere altrimenti.
Paradossalmente, quando alcuni cattolici pretendono imporre la loro visione della vita a tutta la Nazione attraverso le leggi dello Stato, magari in buona fede, fanno un torto ai propri principi, spesso senza accorgersene.
Ha forse Dio imposto le Sue leggi con la forza senza lasciare scelta agli esseri umani? Assolutamente no. Ognuno è libero di scegliere tra il bene ed il male, questo è proprio il fondamento della Creazione, che in tal senso è perfetta. Dio non ha voluto creare robot che dicono sempre sì, ma esseri umani che scelgano liberamente di rispondere sì al Suo amore infinito.
Per lo stesso motivo, se lo Stato, magari in buona fede, legifera a favore di questioni moralmente inaccettabili per un cattolico, ma fondamentali per alcuni cittadini agnostici, atei, o di qualsiasi altra confessione religiosa, sarebbe un paradosso chiudersi nel giudizio tranciante, perché non solo ci è stato detto che non dobbiamo giudicare ma addirittura piuttosto di amare i nostri nemici e pregare per coloro che ci odiano.
Incredibilmente la laicità dello Stato, nel rispetto della libertà di culto, è il modo migliore per consentirci di restare fedeli al nostro Credo.
Questa che, secondo me, è una verità, viene disconosciuta o misconosciuta da gran parte dei cittadini credenti ma anche non credenti per cui si creano divisioni artate che, un vero seguace di Cristo, non ha motivo di alimentare.
Ovunque nel Vangelo si comprende che noi cristiani non dobbiamo imporre il nostro Credo, semmai annunciarlo.
Nei brani che riguardano la correzione fraterna, per esempio. Addirittura Cristo dice che è necessario che nel mondo ci sia il male e ci dà un limite ai tentativi di convincimento di chi sbaglia.
Perché quindi ci lasciamo giocare e dividere da alcune forme scandalistiche di dibattito su leggi che in fin dei conti seguono la storia del nostro tempo? Ci sono manipolazioni a fini di interessi elettorali, che spingono il nostro voto verso chi, neanche volendo, potrebbe difendere gli interessi degli ultimi, di cui noi cattolici ci dovremmo fare paladini.
La sinistra che non fa più cose di sinistra a sua volta sembra abbracciare solo tesi che infastidiscono i cattolici, indietreggiando sempre più (perché i cattolici erano una forte base elettorale per la sinistra storica). Una buona parte dei cattolici vive male l’apertura verso chi la pensa diversamente (eppure Gesù non ha mai fatto una cosa simile, anzi! Andò a cenare con Zaccheo che era un esattore delle tasse e quindi se la faceva con gli invasori Romani, con i nemici e i pagani).
Insomma, perché noi cattolici non rimandiamo al mittente tutta questa artata divisione? Se abbracciassimo i gay, ed andassimo a trovare i moribondi, se stessimo vicini alle ragazze che scelgono l’aborto ed alle coppie che divorziano, se in definitiva tenessimo fede all’insegnamento “amatevi gli uni gli altri”, se accogliessimo gli stranieri, non avremmo già vinto? E tutto ciò soltanto seguendo il Vangelo!
Lasciamo a Cesare quel che è di Cesare ed apriamo il cuore a quelli che consideriamo pagani e diversi. Il mondo si capovolgerebbe in bene senza dubbio e chi cerca di scandalizzarci per allontanarci oppure chi fa finta di scandalizzarsi per attirarci getterebbe la maschera.
Angela Donatella Rega [redazione Cercasi un Fine]