Tutto è in relazione, di Rocco D'Ambrosio
Il Vangelo odierno: In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?» (Mc 4,35-41).
21 giugno 2015. Ho da poco terminato la lettura della nuova enciclica di Francesco: “Laudato si. Sulla cura della casa comune”. Stupenda! Semplice e scorrevole per lo stile, profonda e innovativa per i contenuti. Ben raccoglie i riferimenti all’impegno per la salvaguardia del creato degli ultimi quattro pontefici, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, come di diverse conferenze episcopali nel mondo, e li porta a maturazione in un documento, atteso e necessario, che costituisce un punto di non ritorno per tutti i credenti che si verificano sul loro rapporto con la casa comune, che è la natura intera. E’ da leggere, meditare e tradurre in prassi, con molta attenzione.
Nell’enciclica è citato il brano del vangelo odierno (n. 98) per meditare il rapporto tra Gesù e la natura. E uno dei meriti dell’enciclica è quello di collegare questo importante rapporto agli altri rapporti fondamentali della nostra vita, ossia con se stessi, con gli altri e con Dio. Francesco la chiama “relazione interiore con me stesso, con gli altri, con Dio e con la terra” (n. 70). E più avanti precisa: “Tutto è in relazione, e tutti noi esseri umani siamo uniti come fratelli e sorelle in un meraviglioso pellegrinaggio, legati dall’amore che Dio ha per ciascuna delle sue creature e che ci unisce anche tra noi, con tenero affetto, al fratello sole, alla sorella luna, al fratello fiume e alla madre terra” (n. 92).
Gli Apostoli sulla barca, in preda alla paura, vivono un momento di crisi non solo con se stessi, tanto da sentirsi “perduti”, ma anche tra di loro, con la potenza del vento e persino con il Signore Gesù. Il tutto trova espressione in quel grido ansioso: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?” . Gesù ristabilisce un ordine pacifico e benefico. Ordina al vento di tacere e di calmarsi. Ma la tempo stesso rimprovera i discepoli per la paura che deriva dalla loro mancanza di fede, ossia da una relazione con Dio in crisi.
“Tutto è in relazione”, dice il papa. Quindi se una relazione va in crisi, ne risentono anche le altre tre relazioni fondamentali. Si tratta, allora, per chi non lo fa già, di non pensare mai la propria vita a compartimenti stagni, ma pensarla, meditarla, progettarla e realizzarla come un “tutto in relazione”. Scrive Francesco: “Infatti, non si può proporre una relazione con l’ambiente a prescindere da quella con le altre persone e con Dio (n.120). Oggi l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con sé stessa, che genera un determinato modo di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente” (n. 141).
Rocco D’Ambrosio