Ma chi è Gesù? di Rocco D'Ambrosio
Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo (Mt 16, 13-20).
23.8.2014. Si può chiedere a qualcuno Chi sei? per diversi motivi; allo stesso modo si può chiedere Chi sono io per te? Le domande sull’identità non sono facili, anzi ci mettono parecchio in crisi. Sono convinto, anche, che questo tipo di domande abbiano una certa ciclicità nella vita. Ci siamo chiesti diverse volte chi sia Gesù per noi e continueremo a farlo. Se non lo facessimo la nostra fede rischierebbe parecchio.
La domanda va posta il più possibile libera da qualsiasi precomprensione. Intendo dire che nella nostra mente ci sono già tante risposte e molte di esse si così sedimentate che vengono fuori in automatico, cioè usiamo risposte che abbiamo dato nel passato. esse sono certamente risposte vere ma non più tanto vere per quello che magari stiamo vivendo. Quindi sono risposte inutili. Chi è Gesù per noi? è una domanda che deve suscitare una risposta fresca, immediata, frutto della fatica mentale ed emotiva del momento, il più possibile radicata nella nostra vita.
Ha scritto Blaise Pascal: Non soltanto conosciamo Dio unicamente per mezzo di Gesù Cristo, ma conosciamo noi stessi unicamente per mezzo di Gesù Cristo. Noi non conosciamo la vita, la morte se non per mezzo di Gesù Cristo. Quindi la domanda di Gesù ci aiuta a fare chiarezza su di Lui e anche su noi stessi.
Un ultimo elemento. Gesù fa questa domanda prima di affidare a Pietro un potere grande. Questa linea di riflessione identità personale e potere affidato. Una riflessione molto importante e da sviluppare in tutti i suoi aspetti, sia riguardo al potere nella Chiesa che nel mondo.
Ci aiuta la riflessione di Dorothee Steffensky-Sölle:
Credo in Gesù Cristo che essendo "un uomo solo che non poteva far nulla" come anche noi ci sentiamo, lottò, nondimeno, perché tutto mutasse e fu perciò giustiziato; che è criterio per verificare quanto sclerotizzata sia la nostra intelligenza, soffocata la nostra immaginazione, disorientato il nostro sforzo, perché non viviamo come egli visse; che ci fa temere ogni giorno che la sua morte sia stata invano quando lo seppelliamo nelle nostre Chiese e tradiamo la sua rivoluzione, timorosi e obbedienti di fronte ai potenti; che risuscitato dentro le nostre vite perché ci liberiamo da preconcetti e prepotenze, da timore e odio, e portiamo avanti la sua rivoluzione in direzione del Regno.
Rocco D’Ambrosio