La misericordia, il papa e i filantropi, di Rocco D'Ambrosio
Il Vangelo odierno: In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni (Lc 7,36-50).
16.6.2013: Qualche giorno fa riflettevo con amici sul problema dell’accoglienza, interna alla Chiesa cattolica, che si sta riservando al nuovo papa: Francesco papa Francesco incontra molti, moltissimi consensi specie fuori, mentre all’interno, non tutti approvano la sua linea. Penso che non piacciano sia il suo stile che i suoi contenuti. In fondo, ciò, credo sia un bene: un papa che piace a tutti, significa che non piace a nessuno e se ciò accade vuol dire che è insignificante. Ma Francesco è ben altro - grazie a Dio!
Il testo evangelico di oggi, a mio avviso, ci aiuta a comprendere e riflettere su alcune caratteristiche di questo rifiuto. Mi spiego. Il Vangelo è all’impronta della grande misericordia di Gesù: una donna peccatrice, un amore, fatto anche di lacrime, baci e carezze per il Cristo, un invito a riflettere sul senso del suo gesto (attraverso la parabola dei debitori), l’atteggiamento di chi è chiuso a ogni forma di misericordia. Il tema della misericordia ritorna spesso nelle parole e nei gesti di Francesco. Forse ne è il nucleo fondamentale. Ma allora perché il papa non piace ad alcuni all'interno? Non è la misericordia il cuore dell’annuncio di Cristo? Può non piacere a chi crede in Cristo? Strano, ma è possibile. Sono tanti i motivi per cui il nostro cuore può diventare insensibile alla forza di questo annuncio. Ne sottolineo due: uno antropologico e uno ecclesiale.
Dal punto di vista antropologico vuoti educativi, contenuti discutibili e testimonianze deboli determinano persone spesso incapaci di mettersi in gioco per Qualcuno e con tutto se stessi. Così misericordia, amore, amicizia sono… belle parole, di circostanza, spesso retoriche che non dicono molto e non muovono affatto. Un anziano personaggio di Gilbert Keith Chesterton, mentre rimprovera un giovane convinto e motivato, gli dice: Eh, già quando si è giovani, si va dietro agli ideali astratti e a castelli in aria, ma arrivati a una certa età le nuvole si dileguano e ci si adatta a credere alla politica pratica, adoperando il meccanismo che si ha sotto mano e pigliando il mondo com'è. Ma questo signore, come tanti, è solo uno che non crede più a niente: né a Dio, né al Signore Gesù, né alla Sua misericordia e né a tutto ciò che di buono e di bello esiste. E’ solo, come dice Chesterton un venerando filantropo che vende frottole. E di questi filantropi ce ne sono tanti in giro, nella Chiesa cattolica come nel mondo.
Dal punto di vista ecclesiale bisogna riconoscere che ampi settori della Chiesa cattolica - gli stessi che sono perplessi su Francesco? - hanno spesso preferito il rifiuto all’amore. Non appartiene allo spirito e alla lettera del Vangelo chiamare “boia” chi non condivide le nostre posizioni in bioetica, condannare senza appello chi la pensa diversamente, escludere in maniera indiscriminata dai percorsi formativi e sacramentali chi è in stato di difficoltà. La condanna è frutto di gente, come ricorda Maritain, dall’intelletto molle e dal cuore arido; l’amore, la misericordia, invece, appartengono a chi ha l’intelletto duro e il cuore dolce.
La scena evangelica dice che cuore dolce e intelletto duro sono di Gesù, della donna del fariseo ospite; mentre intelletto molle e cuore duro sono degli altri farisei commensali.
Francesco è un uomo dal cuore dolce e dall’intelletto duro. E nel suo cuore e nel suo intelletto c’è tanta misericordia. E attorno a lui? E in noi? E in me?
Rocco D’Ambrosio