La barra dritta, di Rocco D'Ambrosio
Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli» (Mt 28, 21-32).
27 settembre 2020. Non nascondo che è molto difficile mantenere una barra dritta… in materia di giustizia! Succedono tante cose: i cuori sono nascosti ai cuori, ci sono leggi ingiuste ma anche leggi discutibili (dal punto di vista etico), c’è il mondo della comunicazione, ci sono sentimenti interiori positivi ma anche negativi (invidie, gelosie, avidità, sete di potere, odio, discriminazioni)… come si fa a essere giusti in questo mondo? Anche Gesù chiede: “Che ve ne pare?”. Che ce ne pare? Che pensiamo noi dei due figli? Come risponderemmo a Gesù?
Gli interlocutori di Gesù, per lo più, sono simili - così sembra suggerire il tono del dialogo - al secondo figlio al secondo figlio che dice e non fa., ma che comunque si sentono privilegiati. Ma i privilegiati, qui come in altri passi evangelici, sembrano essere quelli che sono autentici, ammettono i loro errori e si pentono: Il figlio rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò”. Essi incontrano il Signore e cambiano radicalmente vita, scagliano pietre verso se stessi e non verso gli altri e così via. Tutti questi passano avanti! Avanti a chi recita a soggetto, è ipocrita, fa finta di pentirsi, non cambia vita, crede di vivere di privilegi, sente di avere il Paradiso in tasca e, come il fariseo, guarda gli altri dall'alto in basso. Si potrebbe dire che per loro non c'è misericordia di Dio. Sia chiaro: non perché il Signore non voglia perdonarli ma perché loro non vogliono avvicinarsi al Signore, cambiare vita e ricevere il suo perdono. “Voi, al contrario, - dice Gesù - avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli”.
È una reazione istintiva ribellarsi a Dio che privilegia gli ultimi, non considera molto i privilegi di casta o di popolo. E lascia la domanda intatta: perché il Signore privilegia alcuni, quasi istituendo per loro una corsia preferenziale? La risposta istintiva sarebbe: perché questi sono più onesti degli altri!
Saremo, e siamo, nella barca di coloro che ammettono i propri peccati e, con l'aiuto di Dio, si sforzano sempre di cambiare vita, chi più, chi meno. È una barca certamente un po' strana. In essa si perdona tutto, tranne il fatto di non voler essere perdonati: “A chi parlerà contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro”, dice Gesù (Mt 12, 32). Ma è così.
Scriveva Romano Guardini: «L’uomo è il responsabile del corso della storia e di ciò che diviene l’esistenza del mondo e dell’uomo stesso. Egli può agire bene o può errare, e per far bene deve essere nuovamente pronto a quella condotta che già Platone aveva riconosciuto come il compendio del dovere umano: la “giustizia”, ovvero la volontà di riconoscere l’essenza delle cose e di fare ciò che è giusto di fronte ad essa».
Rocco D’Ambrosio