Il Vangelo odierno: Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. (Mt 4, 12-23).
22.1.2017. Le sintesi dell’azione di Gesù, formulate dagli evangelisti, sono sempre così pregnanti. Quella di Matteo, in questo brano: “Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo”. In sintesi: Gesù parlava e operava. Da una parte il suo “logos", annuncio, contenuto mentale; dall’altra la sua azione di guarigione. Ambedue le azioni, parlare e guarire, sostanzialmente rivolte al bene altrui.
Può essere questo riferimento che ci aiuta a comprendere l'invito che Gesù fa a i discepoli: "Vi farò pescatori di uomini". Se non diamo a questa espressione un sapore sdolcinato da seminario, dove si forza il tutto per parlare di preti e vocazioni presbiterali, comprendiamo come l'invito di Gesù, pur conservando la distinzione di ruoli e ministeri, è una proposta a partecipare alla sua missione. E la sua missione è parlare e guarire.
Si possono "pescare" gli uomini? Pescare vuol dire attrarre e fare proprio. Per il pesce può funzionare un'esca attraente, in fondo anche ingannevole. Ma Gesù non "pesca" con questo tipo di esche. Lui "pesca" parlando e agendo, predicando il Regno diDio e operando prodigi per attuarlo. Non c'è niente di ingannevole o di nascosto o di secretato. È tutto alla luce del sole, non a caso il brano si apre con la citazione: "Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta".
L'attrattiva di Gesù non consiste nel nascondere, ma nello svelare; non nel dire chiacchiere, ma nel dire la volontà di Dio; non nel mortificare, ma nel far vivere; non nel condurre a sé, ma nel portare al Padre.
Non finiremo mai di riflettere su perché e come Gesù è pescatore di uomini. Ci aiuterà a distinguere, nella Chiesa e nel mondo, chi "pesca" gli altri per far loro del bene, con le parole e i gesti, e chi "pesca" per ingannare e distruggere.
Rocco D'Ambrosio