In gioco con la misericordia, di Rocco D'Ambrosio
Il Vangelo odierno: In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc 19, 1-10).
3.1.2013. Quello della “visione del mondo” (i tedeschi la chiamano Weltanschauung) è un tema molto interessante. Siamo così assorbiti dal nostro modo di vedere il mondo che, o ci sorprendiamo di chi lo vede diversamente, o non ci facciamo proprio caso. Sono “normali” tante cose: opinioni, emozioni, atteggiamenti, persino pregiudizi, rifiuti, antipatie e via dicendo. Tutto è “normale”. Raramente ci fermiamo a chiederci se il mondo, la nostra vita, le nostre relazioni potessero andare in modo diverso. Se ci siano altre visoni del mondo, più sagge e più benefiche delle nostre…
Il brano evangelico di Zaccheo ha tre punti di riferimento, quasi tre polarità sociali e culturali: Zaccheo, Gesù e quelli (tutti) che mormoravano. Se fossimo dei bimbi potremmo un bel gioco: disegnare e commentare i tre gruppi. Zaccheo è interessato a Gesù: non lo blocca la sua estrazione sociale (capo dei pubblicani e ricco), costi quel costi è in ricerca, sfida la visione del mondo secondo cui un pubblicano, essendo una sorta di traditore del popolo in quanto appaltatore di tasse, non può interloquire con i profeti. Poi Gesù che è venuto per tutti, specie per i malati nel corpo e nello spirito, compresi, quindi, appaltatori di tasse e traditori, presunti o meno, del popolo. E poi ci sono quelli che mormorano. Non gli va bene niente, deve rimanere tutto così, le visioni del mondo non si toccano, né tantomeno i pregiudizi e i giudizi su tutti. Tutti si devono adeguare a questa visione del mondo, persino il buon Dio! Sì, anche Lui la deve pensare come loro: È entrato in casa di un peccatore! Cosa non solo da evitarsi ma addirittura da condannare, lui, Gesù, e quello che fa.
Anche se non siamo bambini, nella nostra testa, il gioco lo possiamo fare lo stesso. Ci aiuta renderci conto a che gruppo apparteniamo. Quindi, a che gruppo appartengo?
Il gioco serve anche a capire che la misericordia di Dio è una variabile libera: nessuno la può ingabbiare in modelli sociali e culturali. La misericordia di Dio è una variabile a sorpresa: nella vita si cambia, per diversi motivi, e si può anche invertire rotta; Zaccheo cambia vita e lo fa seriamente, ne da prova: io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto. La misericordia di Dio è l’unica cosa per cui convien dire non va, cambio modello di vita. La misericordia di Dio… il più bel gioco mai esistito.
Rocco D’Ambrosio