#intervistando: Cercando insieme
Abbiamo proposto alcune domande ai nostri lettori:
- Al centesimo numero di Cercasi un fine senti di dire che il giornale è…
- Mentre l’associazione secondo te è…
- Mentre le scuole e i seminari di cercasi un fine sono...
1. Uno spazio in cui ritrovare i valori alti della vita; uno spazio in cui incontrare persone che ancora vivono gli stessi valori; uno spazio che ti dà la voglia di impegnarti per la costruzione di un mondo migliore.
2. Non frequento l’associazione, per motivi di lontananza, ma se l’albero si riconosce dai frutti, dico che è cosa buona come il giornale in questione.
3. A causa della lontananza non frequento i vostri seminari, anche se mi piacerebbe, ho avuto esperienze di scuola in loco e mi sono avvalsa dell’esperienza e disponibilità di alcuni di voi per cui sento di dire che sono stati tempi di grazia: abbiamo respirato aria di cultura vera, di quella che aiuta a crescere, a responsabilizzare e che spinge all’impegno per il bene comune. Per questo mi sento di dire a tutti voi della redazione e a quanti collaborano un grazie di cuore con l’invito di andare avanti senza scoraggiamenti: ne abbiamo veramente bisogno.
[Raffaella Carlone, insegnante, Minervino, BT]
1. Il giornale è bene impostato dal punto di vista grafico, del formato, del colore; va bene anche la scelta della carta, dei caratteri e della periodicità (meno i tagli e le correzioni, non so quanto necessari; forse questo punto merita un maggior approfondimento e una diversa politica di redazione).
Però secondo me l’aspetto monografico e monotematico costringe alla lettura di articoli spesso lontani dalla riflessione che può suggerire il vissuto giorno per giorno. Un giornale (anche mensile) è più facile che venga letto se non è monotematico e se accoglie gli articoli (su argomenti vari) man mano che vengono completati dalla passione, interesse o ricerca del singolo articolista su ogni tema a lui caro; così il giornale mi sembra più vivo e più vicino all’esperienza quotidiana. Peraltro un giornale si sfoglia anche con la curiosità di vedere che articoli ci sono e su quale argomento.
Poi il numero monografico si può sempre fare, magari con più pagine rispetto al normale (potendo), ma deve essere un numero speciale, semel in anno, evitando possibilmente argomenti troppo trascendentali o filosofici, di tutto rispetto certamente, ma che rendono il giornale più da collezione che da lettura.
3. I seminari sono sempre troppo pochi!
Se posso permettermi un suggerimento: visto che si tratta di formazione politica, forse sarebbe il caso di organizzare dei seminari su argomenti più tecnici. Esempi: sul job act, sulle pensioni (legge Fornero), sulla legge Severino (il caso Berlusconi/De Luca), sul welfare e il sindacato; anche economici: che significa economia keynesiana e/o neoclassica, perché occorre aprire gli occhi sui cambiamenti climatici (chi li ha prodotti?), ecc.
[Emanuele Cavallone, bancario, redazione CuF, Cassano, Bari]
1. Il giornale è interessante e alcuni temi credo possano essere ulteriormente approfonditi; deve continuare. Spero riuscire ad apportare in futuro anche miei contributi.!
2. L’associazione, personalmente, la vivo poco da quando ho terminato la scuola di formazione, ma sicuramente è necessaria. Personalmente mi ritrovo a dover suddividere il tempo tra professione forense, teatro e cammino neocatecumenale.
3. Le scuole e i seminari sono importanti per la formazione e i processi culturali in corso e da avviare. Grazie a Cercasi un fine! Mi scuso per la brevità e fugacità delle risposte che chiederebbero una maggiore spiegazione.
[Emilia Brescia, avvocato, Noicattaro, Bari]
1. Il giornale è uno strumento di dialogo, di circolazione delle idee ed insieme di confronto e conoscenza. Una modalità preziosa di comunicare speranza, fare informazione, approfondimento. Il fatto che ogni numero sia dedicato ad un tema, poi, ci fa scoprire riferimenti personali ed ideali - magari poco conosciuti - da più punti di vista e con articoli di taglio diverso.
2. L’associazione è un luogo di costruzione della partecipazione, del confronto democratico. Un luogo accogliente, stimolante, di approfondimento ed insieme di cultura e ricerca. Per i giovani svolge un ruolo di educazione rilevante, sensibilizza ciascuno di noi a prendersi cura del bene comune, promuove e sostiene la cultura delle differenze.
Penso che sia giunto il momento di costruire un futuro d’impegno di cittadinanza attiva e di responsabilità amministrativa, sostenendo sul territorio tutto coloro che desiderano impegnarsi con spirito di servizio per svoltare nella gestione amministrativa degli enti pubblici territoriali della nostra regione e non solo.
3. Le scuole e i seminari sono una grande occasione di formazione e di sensibilizzazione.
Dovrebbero rinnovarsi e riattivarsi in tutte le zone e vivere insieme un momento di uscita all’esterno (convegno-proposta) per farci conoscere un po’ di più. Ritengo che sia venuto il momento di strutturare le scuole diffondendone lo spirito e gli obiettivi andando a promuovere Cercasi un fine nelle scuole medie superiori. Pescando dal triennio talenti, spiriti liberi e costruttori di pace.
[Giuseppe Romeo, Polignano a Mare, Bari]
1. Cercasi un fine è un ottimo giornale socio - politico, ben strutturato e critico nei confronti di situazioni di governo del passato e del presente, inoltre con i suoi articoli combatte il fenomeno dell’indifferenza sociale.
2. L’associazione l’immagino aperta al mondo con le sue idee ben salde e che porta a tutti gli strati sociali un messaggio vero e autentico, quello della speranza accompagnata dalle azioni pratiche e dai fatti, che non ha paura di uscire allo scoperto, ma in realtà secondo me non è così, perché avvolte si teme di mettere in luce quello che si pensa realmente, pur sapendo che potrà servire a intere generazioni e questo non mi va bene, perché non corrisponde alla mia coerenza personale; punti di vista. L’associazione non può essere nata solo per formare alla cittadinanza attiva, sarebbe troppo riduttivo per la concezione alta che ho prima dell’uomo, sacerdote ispirato, don Lorenzo Milani, e che tanti anni fa iniziò e fondò questo percorso e poi oggi guidato dal sacerdote direttore don Rocco D’Ambrosio.
Capisco che la Chiesa nel suo piccolo realizza quello che può, ma quando si tratta di rompere degli schemi radicati, ci schieriamo sempre dalla parte dei più forti anche se sappiamo che prima o poi precipiteremo, così lasciamo correre sperando che solo la preghiera e quindi il Signore dovrà fare il resto, invece ci siamo dimenticati che noi siamo lo strumento nelle mani del Signore e affinché i suoi progetti si realizzino, anche noi dobbiamo realizzare la nostra parte di non comodità.
3. Le scuole di Cercasi un fine, sono secondo me l’inizio di un percorso delle scuole di alta formazione permanente e che forse non solo alcuni giovani e appassionati dovrebbero coltivare, per far si che si formino i nuovi politici del futuro.
[Angela Stallone]
1. Il giornale è l’occasione per una riflessione profonda. Uno strumento di crescita morale e culturale.
2. Sull’associazione non sono in grado di esprimere giudizi.
3. Ho frequentato per 3 anni la scuola di formazione politica ed è stato per me un momento di formazione importante, un occasione d’incontro e di confronto in assenza di interessi diretti. Auspico di potervi leggere per altri 10 anni sino al numero 200.
[Gianni Tiani, imprenditore, Barletta]
[le interviste sono state raccolte e edite da Eleonora Bellini e Giuseppe Ferrara della redazione CuF]